La Città inclusiva e dello Sport per tutti
Roma è una città attraversata da evidenti fragilità, che la pandemia ha aggravato e moltiplicato. I romani sono capaci di grandi sforzi solidali ma l’amministrazione spesso non è alla loro altezza. C’è bisogno di una capitale capace di farsi carico di tutte le debolezze, che sappia rispondere ai bisogni degli ultimi, per non lasciarli ulteriormente indietro. Una città concretamente inclusiva.
In questo sforzo di solidarietà, lo sport gioca un ruolo essenziale e va utilizzato come potente strumento di coesione. Roma ha le potenzialità per essere una città-palestra inclusiva, in cui tutte le discipline abbiano pari dignità, con la creazione di distretti sportivi, aree attrezzate negli spazi verdi pubblici e impianti polifunzionali diffusi sia indoor e che outdoor.
Le mie proposte per Roma Città inclusiva e dello Sport per tutti
- Elaborare un Piano Sociale Cittadino
- Rafforzare il personale in pianta organica dei servizi sociali
- Abbandonare i bandi al massimo ribasso in tema di servizi sociali
- Garantire la regolarità di erogazione dei fondi per i progetti sul Durante e Dopo di Noi
- Realizzare un piano regolatore dello sport, a partire dall’analisi dei bisogni
- Potenziare la rete delle palestre popolari, aprendo alla fruizione le strutture delle scuole pubbliche
- Aumentare il numero di spazi verdi attrezzati come palestre a cielo aperto
La Città sostenibile
Roma è chiamata alla sfida della sostenibilità ambientale. Cura del verde urbano, pianificazione di una politica del cibo cittadina, risparmio energetico, gestione del ciclo dei rifiuti sono i primi impegni che siamo tenuti a realizzare per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.
La mancanza di siti specifici per lo smaltimento rifiuti, le poche isole ecologiche, l’indebolimento dei vertici dell’AMA a causa di continui cambi di management hanno come risultato una crescita della raccolta differenziata in percentuale, dal 2016, pressoché inesistente. Il costo della TARI, tra i più alti delle grandi città italiane, non è minimamente giustificato.
Anche sul fronte del cibo sostenibile le azioni sono state poche: i mercati rionali stanno morendo, serve un miglior collegamento tra l’agricoltura romana e le mense scolastiche, le terre pubbliche devono essere assegnate ai giovani agricoltori per favorire un ricambio generazionale. Serve, in poche parole, una nuova politica del cibo che avvicini la campagna alla città in quello che è il Comune agricolo più grande d’Italia
Le mie proposte per Roma Città sostenibile
- Realizzare due impianti di compostaggio
- Attuare il Piano Regionale di Gestione dei rifiuti 2019-2025
- Decentrare la responsabilità della raccolta dei rifiuti, attraverso la creazione di 15 sezioni aziendali, nelle quali 15 manager di zona che gestiscono il proprio territorio di competenza
- Creare nuove isole ecologiche (fino ad arrivare a 43, contro le 11 attuali)
- Potenziare la raccolta differenziata aumentando il personale AMA disponibile
- Combattere l’evasione della TARI, utilizzando i soldi recuperati per abbassarne gli importi e per investire nell’assunzione di personale AMA
- Selezionare il management esclusivamente sulla base delle competenze
- Creare una multiutility che comprenda AMA e ACEA
- In dialogo con la società civile, approvare un piano del cibo per Roma e istituire il Consiglio del cibo cittadino
- Potenziare i mercati rionali, facilitando l’accesso dei coltivatori diretti e dei prodotti di qualità
- Aumentare la quota di prodotti locali, stagionali e genuini nel menù delle mense scolastiche, intervenendo sugli appalti pubblici
- Rilanciare le terre pubbliche in abbandono tramite bandi per l’accesso alla terra rivolti ai giovani agricoltori
Ideali fascisti nelle liste per Michetti Sindaco
Francesco Cuomo è candidato consigliere comunale nella lista Fratelli d’Italia (la cui leader è, ricordiamolo, Giorgia Meloni) per Michetti sindaco. Ex capo ultras della Lazio, conosciuto come ‘il camerata’. Non abbiamo bisogno di un programma politico per capire qual è il suo pensiero, questo articolo de La Repubblica lo spiega chiaramente. È questo quello che ci aspetta? Quali valori può portare con sé Francesco Cuomo? Senza volersi soffermare sulla stretta amicizia con esponenti vivi o morti del mondo della criminalità romana, basterebbe la legge per apologia di fascismo a tenere lontano questi individui dalla vita comune.L’Italia è una repubblica antifascista. Per legge, non per opinione. E, cosa ancora più importante, per motivazioni storiche molto serie. Via gli ideali fascisti dalla politica italiana e alla larga dall’amministrazione della città di Roma i loro rappresentanti.
Read MoreLuca e il Parco Archeologico di Centocelle
Il racconto di Luca fa parte del progetto “Al passo con Roma – Storie di persone che fanno la città”, con cui ho deciso di dare spazio a esperienze e realtà significative. Ho conosciuto Luca e il PAC Libero seguendo la vertenza del Parco di Centocelle e mi sono reso conto di avere di fronte non solo delle persone molto battagliere ma anche e soprattutto estremamente competenti.
Guardandoli su una mappa, Flaminio e Tor Pignattara non sono poi così lontani. Seguendo la strada più breve, i due quartieri sono separati da una manciata di chilometri, poco più di 10, che per le dimensioni di Roma rappresentano davvero un’inezia. Eppure, nella realtà, sono due mondi completamente diversi e la linea immaginaria che li collega rappresenta una delle rotte tipiche lungo cui si sono mosse le vite di molti romani negli ultimi 40 anni. Un esodo a raggiera, dalle zone centrali verso quelle periferiche e poi ancora più in là, oltre il Raccordo.
Luca Scarnati è parte di questo esodo. Infatti, nato e cresciuto nelle palazzine dei ferrovieri al Flaminio, a due passi dal Tevere, quando ha deciso di sposarsi e comprare casa ha dovuto fare i conti con la dura realtà del mercato immobiliare romano. “Un appartamento lì non potevo permettermelo, all’epoca le quotazioni arrivavano quasi a diecimila euro al metro quadro”. Così la scelta è ricaduta su Tor Pignattara, perché ben collegata e con prezzi decisamente più abbordabili. Ed oggi afferma con convinzione che non tornerebbe indietro perché di là si sentirebbe fuori contesto.
La Tor Pignattara che racconta Luca è “un mondo in fermento”, un quartiere vivace, ricco di associazioni e organizzazioni, in cui è possibile tessere relazioni e costruirsi una rete sociale di supporto. “Da quando nostro figlio va a scuola, io e mia moglie ci siamo creati intorno un nucleo di altri genitori che frequentiamo spesso e con cui ci diamo una mano a vicenda”. Un terreno fertile anche per coltivare l’impegno politico e l’attivismo civico, dimensioni che nella sua vita non sono mai mancate. “Io vengo dagli ’70 e ’80 e ho sempre fatto parte di un’ala un po’ contestatrice; sono cresciuto a pane e sezioni del PCI, le ho frequentate come se fossero luoghi normali, come se impegnarsi politicamente fosse una cosa scontata”. Così, alla prima occasione, il desiderio di partecipazione è riemerso e, nel 2014, Luca ha partecipato all’assemblea di quartiere che si è mobilitata contro il degrado. “È stata una bella esperienza, durata circa un anno, grazie alla quale sono entrato nel vivo del quartiere e ho conosciuto molte persone”.
La battaglia più testarda, però, è quella per il Parco Archeologico di Centocelle, che ha portato Luca ad essere tra i promotori del Comitato PAC Libero. Tutto ha inizio del 2017, quando dall’interno del Parco gli abitanti della zona vedono alzarsi degli strani fumi bianchi. L’area interessata è quella che era stata occupata, fino a qualche anno prima, dal campo nomadi Casilino 700, poi sgomberato. Ad esalare i fumi tossici, secondo i cittadini, sono proprio i resti di quell’insediamento, interrati dalla ditta che si occupò della demolizione delle baracche. Un sospetto solido anche se mai confermato ufficialmente. L’episodio genera preoccupazione ma ha anche il merito di riaccendere i riflettori su un’area che dovrebbe essere un fiore all’occhiello di Roma e che invece è finita da anni nel dimenticatoio.
Il Parco Archeologico di Centocelle, infatti, si estende su 126 ettari, di cui però solo 33 sono fruibili. Inoltre, al suo interno ospita i resti di ben tre ville romane, i cui reperti, catalogati dalla sovrintendenza, sono ospitati nelle cantine del vicino Istituto Superiore Immanuel Kant. “La cosa assurda”, denuncia Luca, “è che esiste già un progetto approvato di riqualificazione del Parco e sono stati stanziati anche i fondi, basterebbe solo fare i relativi bandi, ma nessuno gli sta dietro e quindi è tutto fermo”. E la situazione continua ad essere bloccata anche oggi. Le lotte del PAC Libero, infatti, hanno creato attenzione mediatica e istituzionale attorno al tema ma non sono ancora riuscite a far ripartire la macchina amministrativa. “Abbiamo ottenuto delle commissioni capitoline dedicate al parco e un consiglio comunale straordinario con la presenza della Raggi, siamo stati ricevuti al Ministero dell’Ambiente e siamo riusciti a far svolgere anche delle commissioni regionali sul tema”. Il Parco, però, resta ancora una chimera, nonostante l’uso della parte agibile sia letteralmente esploso durante il lockdown, a conferma del bisogno che c’è di un’area verde così ampia in zona molto popolosa. “Il problema è che questa amministrazione comunale è incapace di affrontare i problemi, sia dal punto di vista politico che amministrativo; e la giunta del V municipio è ancora peggio”.
Read MoreLa Città del Mare
Roma è una grande capitale internazionale che si affaccia sul Mediterraneo. Valorizzare il suo litorale e il suo entroterra è un’occasione privilegiata di sviluppo non intensivo e di qualità per il X Municipio e tutta la città. Con investimenti adeguati possono essere potenziate infrastrutture e servizi, migliorati i collegamenti con il resto della città e con l’Aeroporto di Fiumicino, tutelato e rilanciato il patrimonio culturale ed ambientale di cui dispone questa parte di città in una visione che sappia coniugare bellezza, crescita economica, sostenibilità, accessibilità e qualità della vita per residenti e turisti.
Le mie proposte per Roma Città del Mare
- Approvare in tempi rapidi il Piano di Utilizzazione degli Arenili di Roma
- Creare un Ufficio extra-dipartimentale che si occupi di demanio marittimo, alle dirette dipendenze del Sindaco che, in stretto raccordo con il Presidente del X Municipio,
- Pianificare, in stretto raccordo con la Regione Lazio, interventi per la difesa della costa, anche attraverso l’utilizzo delle ingenti risorse della programmazione europea e del Fondo di Sviluppo e Coesione.
- Ideare un nuovo Piano Generale del Traffico Urbano per il Mare di Roma
- Pianificare il recupero di Nuova Ostia, dell’idroscalo e delle aree degradate dell’entroterra
- Potenziare la vocazione di Ostia come Città Palestra, dove è possibile praticare diversi tipi di sport, in modo accessibile e inclusivo
- Potenziare la vocazione di Ostia come città universitaria
- Valorizzare le bellezze culturali e naturalistiche, come Ostia Antica, la Pineta di Castel Fusano, la Colonia Marina Emanuele III o Tor San Michele
- Rafforzare l’area industriale e artigianale di Acilia-Dragona (unico polo produttivo del territorio
Scuola, a rischio il trasporto degli alunni disabili
Era il 23 novembre 2020 quando partecipavo al presidio promosso dalla Filt Cgil Roma Lazio per i lavoratori della Tundo Spa, in Via di Capitan Bavastro. La manifestazione di allora era il modo per manifestare il dissenso verso chi, da mesi, era costretto a vedersi negato lo stipendio con il conseguente disservizio su un lavoro di fondamentale importanza: il trasporto di farmaci, di pazienti oncologici e dializzati e il trasporto scolastico di alunni con disabilità.
É con grande dispiacere che a distanza di quasi un anno mi trovo a segnalare l’ennesima inadempienza del pagamento degli stipendi ai dipendenti. Un anno fa, intervenne il Campidoglio. Questa volta, ad attività politiche ferme in vista delle prossime elezioni amministrative di ottobre, la questione si complica.
Il compito della politica dovrebbe essere quello di amministrare la città con consapevolezza e competenza, e invece, come sempre, a farne le spese sono le famiglie in condizioni di fragilità. Tra qualche giorno si torna a scuola. Cosa diremo tra qualche giorni ai genitori degli utenti che si affidano a questo servizio e che vedono periodicamente vanificata la loro fiducia? Il singolo sarà costretto ad organizzarsi l’ennesima volta da solo, di fronte a un diritto negato ?
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