Una firma per l’eutanasia legale
Più di 500.000 persone in Italia hanno già firmato per il Referendum per l’Eutanasia Legale.
Anche io l’ho sottoscritto e, per dare un maggiore contributo a questa battaglia, ho aderito dando la mia disponibilità ad autenticare le firme raccolte nei banchetti organizzati dalle volontarie e dai volontari in giro per Roma, come quello di ieri a Piazza Anco Marzio (Ostia).
Perché ho pensato di farlo? Perché molte persone chiedono di vedere una fine alle proprie sofferenze in modo consapevole. A 37 anni dal deposito della prima proposta di legge sull’eutanasia, partecipare a questo referendum significa dare la possibilità a ciascuno, me compreso, di poter scegliere liberamente della propria vita fino alla fine.
L’Italia purtroppo è ancora indietro rispetto a diversi paesi europei, come Belgio, Olanda, Lussemburgo e Spagna, dove i malati con patologie irreversibili possono fare ricorso all’eutanasia attiva, cioè alla possibilità di ricevere la somministrazione di sostanze letali da parte di un medico, a quella passiva, che comporta la sospensione di un farmaco cosiddetto “salvavita”, e al suicidio assistito, che consente al paziente di ricevere farmaci letali che sarà lui stesso ad assumere.
Oggi grazie all’impegno di Marco Cappato, dell’Associazione Luca Coscioni e dei volontari del comitato promotore abbiamo l’opportunità di vincere questa battaglia! La quota minima di 500mila firme necessaria per indire il referendum è già stata raggiunta ma c’è tempo fino al 30 settembre per dare ancora più forza alla campagna Liberi Fino Alla Fine e raggiungere l’obiettivo di raccogliere almeno 750.000 firme!
Per questo vi aspetto anche oggi, dalle 18 alle 21, al banchetto organizzato sul Lungomare Duca degli Abruzzi, adiacente all’ingresso del porto turistico di Roma (Ostia).
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