Verità per Giulio Regeni
Ci sono voluti 4 anni per arrivare a una (mezza) verità. Era il 3 febbraio 2016 e il cadavere di un ragazzo friulano veniva trovato lungo una strada che collega Alessandria a Il Cario. Quel ragazzo era Giulio Regeni. Un nome divenuto, ahimè, familiare ed entrato nelle coscienze di molti italiani.Quello che è stato fatto a Giulio è atroce. Cinque testimoni raccontano che dopo l’arresto Giulio è stato privato per nove giorni della sua libertà, ha subìto sevizie, è stato torturato con oggetti roventi, calci, pugni, lame e bastoni. Tutto ciò è INAMMISSIBILE. E ancora di più se pensiamo che dietro a tutto ciò si celano 4 agenti dei servizi segreti egiziani appartenenti alla National Security e il Maggiore Sharif.La lotta incessante della famiglia è stata e continua ad essere una lotta nazionale per il raggiungimento dei diritti civili, umani e per un profondo senso di giustizia. Quanto fatto fino ad ora dalla Procura di Roma è una tappa importante per la democrazia italiana ma non è certamente il momento di tirare le fila. Ora e ancora #VERITÀPERGIULIO.
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