AL PASSO CON MONTESPACCATO
Montespaccato racconta una storia che è comune a quella di molte altre zone periferiche di Roma.
Stesse difficoltà, stessi problemi ma anche stesso impegno di pezzi importanti della comunità, nel tentativo di migliorare la situazione. Eppure, non ha la medesima notorietà di altri quartieri difficili e quindi non raccoglie un’uguale attenzione. Elena, con cui ci siamo incontrati subito dopo la fine del secondo lockdown, mi ha fatto vedere alcuni luoghi simbolo e raccontato Montespaccato dal punto di vista di una ragazza che ci è nata, ci vive e ci ha svolto, per molti anni, attività come scout. L’assenza di spazi per i giovani, la morsa della criminalità organizzata, la mancanza di molti servizi, le carenze del trasporto pubblico che rendono il resto di Roma troppo lontano (eppure il quartiere si trova dentro il perimetro del GRA, più vicino al centro di tante altre zone). Un’oasi di solitudine, praticamente. Un luogo in gran parte dimenticato.
Di esperienze positive, però, ce ne sono diverse, segno di una comunità attiva e vitale. La più interessante è quella dell’ASP Asilo Savoia, che si occupa di servizi alla persona, offrendo supporto a giovani, famiglie e anziani. Una realtà sorta all’interno del Centro Don Pino Puglisi, struttura sportiva sequestrata al clan Gambacurta.
Incontrare queste esperienze, parlare con gli abitanti, conoscere difetti e potenzialità di ogni territorio.
Non c’è altro modo per iniziare a colmare la distanza tra politica e persone, o almeno per provare a farlo, visto che si sta drammaticamente allargando. Una distanza che non è solamente geografica ma è soprattutto di fiducia, e che quindi richiede un concreto impegno di ascolto.
Di seguito trovate il video:
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