Ostia, il mare di Roma. Nel cuore e nell’anima
Ostia è il volto di Roma sul mare. È il luogo dove sono nato, dove ho imparato cosa significa appartenere a una comunità. Per chi cresce qui, non si tratta solo di vivere accanto a un bene comune straordinario, ma di prendersene cura con serietà e responsabilità. Ostia è un patrimonio collettivo, da proteggere e valorizzare, ogni giorno.
Un esempio? Daniele De Rossi con l’Ostiamare. Ha scelto di mettersi in gioco per la sua comunità, di investire non solo risorse, ma passione e visione. È questo lo spirito di cui Ostia ha bisogno: impegno concreto, radicato sul territorio.
Purtroppo, lo scorso mese, il nostro litorale è stato colpito da un episodio grave e inaccettabile. Gli incendi che hanno danneggiato alcuni stabilimenti sono un segnale allarmante, che non può essere ignorato. Voglio esprimere la mia piena solidarietà alle imprese colpite: nessuno merita di veder bruciare il proprio lavoro, i propri sogni, per mano di altri.
Un giovane di 24 anni è stato fermato e ha confessato di aver appiccato i roghi da solo, per tristezza e frustrazione. È una persona senza fissa dimora, con una storia difficile alle spalle, che sarà ora sottoposta a una consulenza psichiatrica. Ma una confessione non basta a spegnere i dubbi: chi vive sul territorio sa quanto spesso le fiamme siano parte di dinamiche più ampie, legate a una cultura criminale che non possiamo sottovalutare.
Quello che è certo è che questi atti non ci fermeranno. Anzi: ci spingono a reagire. A unire le forze come comunità. A rilanciare, a costruire.
Oggi più che mai, Ostia ha bisogno di cambiamento reale. Bisogna lavorare per una concorrenza sana sulle concessioni, per abbattere le barriere che ancora soffocano la vista e l’accesso al mare, per ammodernare le strutture turistiche e renderle davvero all’altezza del potenziale del nostro territorio.
Con il sindaco Roberto Gualtieri e insieme alla Regione, abbiamo già avviato investimenti importanti per Ostia, puntando su infrastrutture, riqualificazione e sviluppo. Ma è chiaro a tutti: serve più velocità. Serve che i progetti si traducano in cantieri, e i cantieri in cambiamento visibile. Chi rallenta questi processi non vuole che Ostia cambi davvero. Non possiamo permettercelo.
Ostia non può più essere il simbolo delle promesse non mantenute. Deve diventare un modello di buon governo, un esempio di cosa accade quando la politica funziona davvero. La burocrazia non deve essere un muro: dev’essere un ponte per costruire, non un ostacolo per chi vuole fare.
Il mio impegno per Ostia non si ferma. Insieme al Sindaco, al Municipio e a chi ogni giorno lavora sul campo, continueremo con ancora più determinazione. Perché Ostia merita di più, e noi siamo pronti a costruire quel futuro, passo dopo passo, insieme a chi ama davvero questo territorio.
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