Bocciata la Giunta Raggi, salve le aziende partecipate di Roma, le lavoratrici e i lavoratori.
Oggi in videoconferenza, nell’ultimo Consiglio ordinario disponibile, la maggioranza è stata battuta sulla proposta dell’ordine dei lavori, perché la sindaca Raggi ha voluto imporre una delibera sulle aziende partecipate.
Dopo cinque anni di disastri, di inerzia, di cambi di management e di società portate al fallimento, la maggioranza ha presentato un piano di razionalizzazione delle partecipate di Roma Capitale. Un assurdo tentativo in extremis, pre campagna elettorale, sganciato da qualsiasi visione strategica.
È surreale vedere piani qualificati come urgenti e messi in piedi in fretta e furia, quando, per cinque anni, è stata proprio l’opposizione a sollecitarli, senza mai essere ascoltata. Progetti predisposti senza dialogo, senza audizioni e approfondimenti; pericolosi e impossibili da approvare in pochi giorni.Il gruppo del Partito democratico insieme alle opposizioni ha sventato questo blitz, certificando, ancora una volta, l’incapacità di una maggioranza che non è più tale ormai da un anno.
L’arroganza senza numeri della Raggi purtroppo, però, ha un costo salato per tutti i romani perché han impedito di votare atti importanti come, ad esempio, la delibera sul Lago della Snia e il regolamento centri anziani.Fortunatamente tra un mese andremo al voto, l’augurio e il motivo del mio rinnovato impegno è quello di vedere una maggioranza diversa, con Roberto Gualtieri e una visione coraggiosa, competente e condivisa di Roma.
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