Promesse elettorali sulla pelle degli OEPAC
Bisogna rendere univoco il profilo della figura a livello nazionale.
Ieri durante il Consiglio comunale sono intervenuto con non poca rabbia sul tema degli operatori educativi per l’autonomia e la comunicazione (OEPAC – ex AEC) per i ragazzi con disabilità delle scuole di Roma, perché è una questione a cui sono molto legato, essendo stato il mio lavoro per otto anni.
Sono intervenuto perché conosco bene la complessità della situazione, il lavoro molte volte mal retribuito, senza garanzie, l’interruzione dei contratti nel periodo estivo, l’incertezza del rinnovo a settembre. In queste settimane ho sentito parlare la maggioranza di inserimento nella pianta organica di Roma capitale, illudendo le lavoratrici e i lavoratori del fatto che già da settembre ci sarebbero state le prime assunzioni. Li ho sentiti rinnovare promesse per più di 5 anni ma non li ho mai sentiti parlare con competenza e professionalità di progetti di inclusione, di sviluppo dell’auto-efficacia, di crescita delle potenzialità individuali, ad esempio
.Quello che con onestà politica dovremmo dirci tutti è che per gli OEPAC servirebbe unire le battaglie per portare a conclusione il percorso di riconoscimento della figura a livello nazionale, cosicché il Ministero della pubblica istruzione possa finalmente bandire un concorso in grado di garantire la presenza di questa figura in ogni classe del nostro paese. Al contrario, secondo le promesse accompagnate alla delibera, rischiamo di ritrovarci nella stessa scuola due lavoratori con forme contrattuali a tutele differenti e, per assurdo, un dipendente di Roma Capitale che prima stava in ufficio diventare un OEPAC senza alcuna qualifica. L’ennesimo disconoscimento di una professionalità essenziale. I 5stelle stanno raccontando a migliaia di lavoratrici e lavoratori una favola sbagliata ad un mese dal voto.
Sinceramente non me la sento di ingannare i miei ex colleghi sul fatto che questa internalizzazione li farà assorbire perché semplicemente non è vero. Sarebbe stato molto più facile e utile in vista delle elezioni, ma non so vivere la politica in altro modo. Ciò su cui dovremmo impegnarci, e lo abbiamo messo nero su bianco in un odg a mia prima firma approvato nell’ottobre 2020, è:- rendere univoco il profilo della figura a livello nazionale e il conseguente inquadramento/livello in coerenza con le qualifiche/titoli richiesti (in nome nominem) – chiarire e generalizzare le mansioni che ancor oggi dipendono dal singolo Ente Locale – riconoscere quindi la figura al livello nazionale facendola rientrare nella classi di concorso del comparto scolastico – mettere in atto ogni utile iniziativa per verificare, attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, istituzionali e non, la possibilità, nel rispetto della vigente normativa, di procedere, nelle more della piena applicazione del Regolamento di Roma Capitale, alla selezione dei soggetti a cui affidare il servizio di assistenza agli alunni con disabilità attraverso un sistema di accreditamento degli organismi fondato su procedure di pubblica evidenza.
Ordine del giorno: Alitalia
In piazza con i lavoratori e le lavoratrici del trasporto aereo
Oggi, nella seduta dell’Assemblea capitolina, abbiamo evidenziato la necessità per l’Italia e per Roma Capitale di costituire una solida compagnia di bandiera.
La necessità di evitare ulteriori ritardi nell’avvio della newco Ita, mentre prosegue il negoziato con la Commissione europea.
Vanno affittati tutti gli asset di Alitalia a Ita che deve partire immediatamente e poi bisogna lavorare a una soluzione strutturale.
Parta da Roma un forte grido verso il governo per tutelare e rilanciare la compagnia di bandiera, stando a fianco dei lavoratori che rischiano il posto di lavoro.
Uniamo le forze per dare al Governo indicazioni su come intervenire, perchè ogni euro investito su Alitalia ne porta di ritorno altri tre al Paese.
In contemporanea alla seduta, davanti al Campidoglio, sono andato a manifestare con i lavoratori e le lavoratrici del trasporto aereo.